"Io sento e dimentico. Io vedo e ricordo. Io faccio e capisco."
Confucio
Nel precedente articolo ci siamo lasciati affermando che sfatavamo uno dei metodi più utilizzati dai nostri ragazzi nello studiare a casa: stiamo parlando della tecnica universale "leggo-ripeto-leggo-ripeto...". Questa metodologia, oltre a portar via molto tempo ed essere noiosa, funziona a breve termine. Osservando infatti il cono di Edgar Dale, si vede che coinvolge solo uno dei nostri sensi (stimolo verbale) e quel che vi rimane è ben poca cosa.
Tanti genitori e, a volte, anche molti insegnanti, per aumentare l'apprendimento, suggeriscono di leggere ad "alta voce", ma ascoltare delle parole aumenta il ricordo solo del 10% rispetto alla lettura, quindi risulta poco funzionale anche questo metodo.

Sempre osservando il cono di Dale, si può notare che guardare delle foto porta il ricordo e l’apprendimento al 30%, a distanza di due settimane; questo perché la nostra memoria è visiva per circa l’83%, quindi ricorda più facilmente le informazioni (è proprio su questa caratteristica che si basano le tecniche di apprendimento rapido).
Si passa a una discreta percentuale di ricordo, il 50%, quando per apprendere guardiamo un film, un’esposizione, oppure vediamo qualcuno che ci sta insegnando a fare qualcosa dal vivo.
Il ricordo aumenta perché la componente visiva si fonde con quella auditiva e ci coinvolge maggiormente, piuttosto che vedere immagini statiche, leggere un libro, o ascoltare un discorso. Siamo saliti, siamo a metà strada, ma siamo ancora nella modalità dello studio passivo.
La cosa migliore quando si vuole memorizzare e apprendere delle informazioni che ci interessano è rendere il metodo ATTIVO. Esiste un modo semplice per fare questo?
Preparare un discorso ed esporlo davanti ad un pubblico, oppure partecipare attivamente ad una discussione, permette di mantenere nella memoria dopo due settimane circa il 70% delle informazioni. Questo accade perché si vivono questi avvenimenti in prima persona, ci si rende partecipi. In pratica, un conto è studiare per ripetere, un conto è studiare per insegnare! Questa è una delle più semplici ma efficaci strategie per rendere l'apprendimento attivo.
La vetta, l'apoteosi dell’apprendimento, ci dice il cono di Dale, la raggiungiamo quando si simula un’esperienza, oppure si fa qualcosa di reale. S' impara più velocemente qualcosa se la si applica da subito, se la si impara “sul campo”. Pensate a questo banale esempio, che sarà capitato a tutti: spesso accade che quando siamo passeggeri in auto facciamo fatica a ricordare il tragitto fatto per arrivare in un determinato luogo; se invece si guida, anche sotto le indicazioni di chi conosce il percorso, si memorizza la strada tranquillamente e si riuscirebbe anche a replicarla la volta successiva con maggiore sicurezza. Io, nel guidare, anche se sto percorrendo una strada nuova, la memorizzo perchè sto imparando in modo attivo.
Infine, il cono di Dale ci dice un'altra importantissima verità: più l’evento o ciò che si deve ricordare è emozionale, ci fa vivere situazioni particolari, mai vissute, o ci fa provare emozioni forti, più sarà semplice da memorizzare e più a lungo rimarrà impresso nella propia memoria. Le emozioni, dunque, come cemento dei nostri apprendimenti.
Quindi, riassumendo tutto quanto detto finora: il modo più efficace per imparare è attraverso azioni reali!
In un prossimo articolo, vedremo di dare alcuni consigli, delle regole pratiche per riuscire a studiare in modo attivo.