La professione dello psicologo è relativamente giovane se confrontata con le sue ben più antiche concorrenti, come la medicina, la teologia e la filosofia. Queste ultime, infatti, con approcci diversi trattavano ciò che oggi è proprio della psicologia. La Psicologia come scienza è nata circa alla metà dell’Ottocento. La parola Psicologia significa “discorso intorno all’anima” e designa una disciplina che intende fornire un’interpretazione empiricamente fondata sulle funzioni mentali. Ancora oggi è diffusa l’immagine dello psicologo che, seduto dietro al paziente, lo ascolta e ne interpreta in pensieri, come un classico psicoanalista. In realtà oggigiorno lo psicologo ha moltissime altre specializzazioni e lavora in moltissimi ambiti diversi, se in questi sono implicati processi mentali, emotivi e relazionali.

La norma che riconosce l’esercizio alla professione di psicologo è la legge n. 56/1989. Le competenze del professionista prevedono: l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito (art. 1).

L’articolo 2 stabilisce i requisiti per esercitare la professione dello Psicologo, che sono: essere laureato in Psicologia, aver svolto un tirocinio pratico, aver superato l’Esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito Albo professionale.

L’articolo 3 afferma che l’attività di psicoterapia può essere svolta solo da Psicologi o Medici che abbiano seguito un corso di specializzazione in psicoterapia di almeno quattro anni presso una scuola di specializzazione universitaria o presso istituti privati a tale fine riconosciuti.

Gli articoli dal 4 al 28 riguardano l’istituzione e il funzionamento dell’Albo professionale e dell’Ordine degli Psicologi – che è l’organizzazione predisposta a mantenere l’Albo professionale. L’Ordine è strutturato in Consigli, sia a livello nazionale sia a livello regionale, che svolgono le attività pratiche di manutenzione dell’Albo: verificano i requisiti degli iscritti all’Albo, esaminano le nuove domande dei candidati, cancellano le iscrizioni quando occorre, infliggono le sanzioni disciplinari.

La psicologia, inoltre, viene considerata una professione sanitaria, come scritto nell’articolo 29: “Il Ministro della salute esercita l'alta vigilanza sull'Ordine nazionale degli psicologi”.

Le aree di pratica professionale riconosciute dall’ordine nazionale sono:

Psicologo clinico

Psicologo di comunità

Psicologo dell’educazione

Psicologo della formazione

Psicologo delle emergenze

Psicologo giuridico forense

Psicologo lavoro

Psicologo del marketing e della comunicazione

Psicologo dell’orientamento

Psicologo del turismo

Psicologo della salute

Psicologo dello sport

Psicologo del traffico

Psicologo militare

Per lavorare in ognuno di questi ambiti è importante che il professionista dimostri di essere in possesso delle competenze necessarie ad operare, acquisite con percorsi di formazione o sul campo.

Per maggiori informazioni: https://www.psy.it/lo_psicologo/aree_pratica.html#contenuto